Profumo d'inverno: anatra, mandarino e cannonau
Ci sono profumi che significano inverno, vetri appannati, voglia di starsene al caldo e sentirsi coccolati. Uno di questo profumi da sempre, per me è quello del mandarino. Dopo una buona cena, insieme al pandoro. Ma anche, e direte voi quanto ci sta bene, con un buon risotto.
Provate a seguirmi, vi racconto il risotto all'anatra e mandarino. E naturalmente il suo vino ideale.
Il Piatto e la sua ricetta
Olio, burro, cipolla (o scalogno, che come dice Cracco fa più scena) in una casseruola per il soffritto. Poi dei bel pezzetti di anatra, coscia o petto, passati prima nella farina e poi fatti sfumare con un po' di vino rosso. Dopo una decina di minuti si possono aggiungere il succo di quattro mandarini spremuti e le loro bucce (in pezzi grandi, per poterle poi togliere), un rametto di rosmarino e un pizzico di sale. Con un bel coperchio si lascia andare per una trentina di minuti, o comunque fino a perfetta cottura della carne.

Il consiglio è il solito: assaggiare spesso durante la cottura per regolare gli ingredienti (soprattutto il mandarino) in base ai propri gusti. Nel frattempo prepariamo un risotto fatto come si deve: carnaroli o vialone nano, tostato con un soffritto di olio, burro e scalogno, e sfumato con lo stesso vino rosso usato per l'anatra. Il brodo possiamo farlo con la carcassa dell’anatra e un bel pezzo di biancostato.
A cottura quasi ultimata, possiamo aggiungere un’abbondante spolverata di parmigiano, un pezzo di burro crudo e una parte del sughetto dell'anatra insieme al succo di un altro apio di mandarini.
Il completamento direttamente nei piatti: sopra ogni porzione un paio di cucchiai di anatra e qualche spicchio di mandarino fresco come guarnizione.
L'accompagnamento ideale

Per il vino ci spostiamo in una terra profumata: la Sardegna. È lì che troviamo un vino deciso ma fresco, ottimo per accompagnare la selvaggina ma capace di sprigionare al naso memorabili sentori di frutta. Parliamo del Cannonau, naturalmente. Un vino che se fatto con la sapienza che gli si deve è davvero capace di evocare l'entroterra dell'isola del mirto e dei boschi. Un vino strutturato, pieno, ma anche morbido ed equilibrato. Come il nostro risotto, che racconta la storia di un inverno profumato.
Il nostro consiglio
Il vino scelto nella nostra cantina è il Cannonau di Sardegna DOC "Sulitai", della Cantina Pedres. Ci piace particolarmente perchè il produttore è uno di quelli che crede fermamente nella qualità: il vino buono viene dell'uva buona, e si fa quindi in vigna prima che in cantina. E le vigne della Cantina Pedras, cresciute con cura nelle colline della Gallura, danno davvero ottimi frutti. Ma poi c'è un altro motivo per non tirarsi indietro: un prezzo molto sotto la media per un cannonau che la media la supera di parecchio. Buon vino e buon cibo, allora.